Bassano del Grappa è un bel borgo da visitare senza fretta, passeggiando tra nobili palazzi spesso affrescati, portici e piazze.
Un po’ di storia di Bassano del Grappa
Bassano sorge come centro rurale e fu soggetto alla colonizzazione romana (fundus Bassianus), acquistò progressivamente importanza grazie alla sua posizione strategica all’imbocco della Valsugana. Posizione che permetteva il controllo sulle direttrici di traffico e sulla campagna, ma soprattutto sul Brenta.
Nel 1404 entra nei domini della Serenissima, e da quel momento potrà dedicarsi pacificamente allo sviluppo delle attività manifatturiere. Lana e seta sono oggetto delle produzioni tradizionali, ceramica e carta saranno nuovi prodotti che si affermeranno dal XVII secolo.
Il nome di Bassano è stato legato ufficialmente nel 1928, a quello del Grappa, per ricordare la resistenza delle truppe italiane durante la prima guerra mondiale, sul massiccio alle sue spalle.
Il simbolo di Bassano del Grappa: il Ponte Vecchio
Bassano è celebre per il ponte coperto e per la bella canzone degli Alpini che lo ricorda.
Il Ponte Vecchio, che unisce le due rive del Brenta nel punto più stretto del fiume, è stato costruito per la prima volta nella prima metà del Duecento. Subì danni molteplici e gravissimi a causa di piene, dei terremoti e degli eventi bellici, ma fu sempre rifatto seguendo fedelmente il disegno di Andrea Palladio.
Curiosità: nel 1524 la Repubblica Serenissima decide di ricostruire il ponte di Bassano demolito dall’alluvione, in pietra anziché in legno: questo nella convinzione che fosse molto più resistente. Proprio per queste resistenza il nuovo ponte crollò alla prima piena. E così fu ricostruito in legno, che rende la struttura più elastica, reagendo più facilmente alle sollecitazioni si una piena.
Dalle sue spallette si gode un bel panorama su entrambe le rive del Brenta.
Dal ponte si notano sulla facciata di un edificio affacciato sul Brenta, i segni di buchi di pallottole. La spiegazione è scritta in un’iscrizione del 1809 che ricorda l’infelice esito della spedizione tirolese dell’arciduca Giovanni d’Austria.
“QUESTE IMPRONTE DI PALLE FRANCESI
IL TRAVAGLIATO RITORNO IN LAMAGNA
DI GIOVANNI ARCIDUCA D’AUSTRIA
SEMPRE INSEGUITO SPESSO BATTUTO
DAL PRINCIPE EUGENIO
I PRELUDI DI RAAB E WAGRAM RICORDANO”
I “preludi di Raab e Wagram”, ricordano altre due pessime figure come militare dell’arciduca: per esempio a Wagram arrivò in ritardo sul campo di battaglia.
Passeggiare tra le vie di Bassano del Grappa
Bassano del Grappa non è solo il famoso Ponte Vecchio.
Appena si esce dal ponte, di fronte ci sono le distillerie Polo, che offre un interessante piccolo museo sulla storia e produzione della grappa. E alla fine il negozio di souvenir permette di acquistare la famosa grappa.
Partendo dal ponte, ci si può portare verso Palazzo Sturm, sede del Museo della Ceramica. Lungo la via si trova il negozio delle grafiche Tassotti, produttori di pregiata carta decorata che offre un’ampia scelta per gli amanti della carta stampata.
Da Palazzo Sturm prendendo via Schiavo, si incontrano diversi spazi aperti in rapida successione.
Si trova Piazzotto Montevecchio, sul quale si affacciano alcuni edifici dipinti. Subito dopo c’è Piazza Libertà con la Chiesa di San Giovanni, di origine trecentesca. Di fronte la lunga sequenza di case porticate, un tempo sede delle stamperie Remondini.
Sempre in successione, si trova Piazza Garibaldi, sovrastata dalla Torre Civica, che domina l’intero centro storico.
Dal Ponte Vecchio se si prende via Gamba, si arriva al Castello, nucleo originario della città. Dal ponte si vede bene la sua collocazione su una sponda rocciosa.
Dall’area della piazza del Terraglio (vicina al Castello) si gode di un bel panorama sul ponte e sul Brenta.
Da Bassano del Grappa a Oliero lungo il Brenta
Da Bassano, costeggiando il Brenta, si raggiungono Oliero e le grotte omonime.
Vale la pena restare sul versante occidentale del fiume, per godere del paesaggio e dei piccoli paesi che si attraversano.
La valle era dedita alla coltivazione del tabacco, coltivato ora solo in alcune aree.
Noi ci siamo fermati alle grotte di Oliero. Già dall’area parcheggio si gode di una bella vista sul Brenta e si può scendere vicino alla riva e si nota la diversa colorazione delle acque dell’Oliero (uno dei fiumi più corti d’Europa) che si gettano nel Brenta.
Le acque del fiume Oliero sono usate per l’acquedotto dell’altipiano di Asiago.
Il centro visitatori delle grotte di Oliero è ospitato in una ex cartiera. Il biglietto comprende l’ingresso al parco, al museo sottostante la biglietteria, e alle grotte.
Il museo è dedicato ai processi e alla storia della produzione della carta nella zona (interessante, ma lo abbiamo trovato un po’ abbandonato a se stesso).
E’ previsto un percorso natura che porta a scoprire i vari aspetti di questo ambiente e le due grotte superiori da dove un tempo sgorgava l’acqua e ora asciutte.
Il fiume Oliero sgorga dalle due grotte più in basso. Il ‘Covol dei Siori’ o Grotta Parolini (nome del famoso botanico Alberto Parolini che lo rese accessibile al pubblico dal 1832) è visitabile in barca e accompagnati dalle Guide Naturalistiche Ambientali. E’ una piccola grotta, e il percorso in barca è molto breve. Sono decisamente interessanti da ammirare le stalattiti e stalagmiti di 40.000 anni.
Terminata la nostra visita e fatto un piccolo picnic nell’area dedicata, ci siamo diretti verso Valstagna.
Da Oliero a Valstagna sul Brenta
Valstagna merita una piccola visita, per ristorarsi, per vedere i Calieroni nella Contrada della Torre, per immergersi nelle attività che si svolgono sul fiume (kayak, rafting, manifestazioni che riportano in vita antichi mestieri sul fiume), oppure avvicinarsi alla Calà del Sasso con i suoi 4444 scalini, che furono costruiti per collegare la valle del Brenta all’altipiano di Asiago per il trasporto del legname per la Repubblica Serenissima di Venezia.
Il Brenta vuol dire anche cicloturismo.
C’è una bellissima ciclabile da Bassano a Levico/Caldonazzo.
Ben tenuta, ben segnalata. Lungo il percorso ci sono diversi bici grill dove poter ristorarsi in qualsiasi momento.
Quando visitare Bassano del Grappa e il Brenta
Bassano è bella da visitare in qualunque periodo dell’anno.
Si lascia l’auto in uno dei parcheggi che si trovano intorno alla città e poi ci si avvia a piedi per godersela in tranquillità.
Il Brenta è opportuno goderselo quando le temperature si fanno più gradevoli. Infatti è dal mese di aprile che aprono le grotte di Oliero, cominciano le attività sul fiume per chi ama gli sport d’acqua, ed è sicuramente più piacevole pedalare lungo la ciclabile.